Roberta Capanna
L’Azienda Agricola Biologica di Roberta Capanna nasce nel 2006 dalla ventennale passione e ricerca della titolare legata alle erbe aromatiche/officinali e alle loro proprietà.

Come spesso accade per le nuove realtà, i primi 3 anni sono stati dedicati alla sperimentazione delle caratteristiche specifiche dei vari tipi di terreno presenti nel sito e delle possibili coltivazioni.

Date le piccole dimensioni, la conduzione è a carattere familiare e l’obbiettivo principale è ottenere un prodotto di qualità, attraverso un utilizzo minimale di mezzi meccanici, l’impiego di prodotti omeopatici/omeodinamici e la cura costante di chi ricerca nella terra le proprie radici.

L’ attività primaria è costituita dalla raccolta manuale di fiori, sia coltivati che spontanei, espressione delle tradizioni di pazienza legate agli antichi mestieri.

Affiancato alla raccolta dei fiori, anche le piante aromatiche/officinali vengono tagliate, smistate ed essiccate in azienda.

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Essensé
Dalla seconda metà dell’ottocento fino all’immediato dopoguerra la raccolta della lavanda selvatica, che cresceva spontaneamente sulle alpi Marittime sopra gli 800 metri di altezza sul livello del mare, era un’importante risorsa economica per le popolazioni montane del ponente ligure; in estate le donne raccoglievano le spighe dei preziosi cespugli che poi vendevano ai distillatori locali. I nostri bisnonni iniziarono in quegli anni ad acquistare ed a distillare la lavanda selvatica; successivamente a partire dagli anni 20 del novecento impiantarono delle vere e proprie coltivazioni di lavandula Occifinalis e di lavandula Hybryda Arialis. La lavanda distillata nei tradizionali alambicchi di rame veniva poi venduta a importanti industrie profumiere e saponiere dell’epoca.

Questa passione è instancabilmente portata avanti ancora oggi. La coltivazione, il taglio e la distillazione viene eseguita oggi come all’inizio del secolo, interamente a mano e utilizzando antichi alambicchi di rame. La nostra produzione di lavanda è da agricoltura biologica certificata.

Partendo dalle materie prime da noi prodotte: olio extra vergine di oliva e olio essenziale di lavanda abbiamo scelto di realizzare una linea di cosmetici naturali con materie prime biologiche di altissima qualità.

Infatti la lavanda e l’olio extra vergine di oliva Taggiasca di origine biologica provengono esclusivamente da nostre coltivazioni situate sulle colline della Riviera dei Fiori.

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Montiflor
In una zona piuttosto appartata rispetto alle grandi rotte turistiche valdostane, l’Azienda coltiva piante officinali ed aromatiche in modo biologico e le trasforma in proprio, con rigore e perizia, per offrire ai suoi clienti un prodotto il più possibile naturale per la cura ed il benessere del corpo.

La produzione di MONTIFLOR va dalle tisane agli oli essenziali estratti in corrente di vapore, dagli oleoliti agli spettacolari oli da massaggio, dalle creme lenitive a quelle di bellezza secondo le ricette della più consolidata tradizione erboristica elaborate dal Fondatore, Marcello Barletti (socio fondatore, fra l’altro, della F.I.P.P.O., Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali, di cui fu anche presidente e nel consiglio direttivo sino alla sua prematura scomparsa), ricette riprese e portate avanti ora dalla moglie, signora Bruna e dal figlio Giulio che ne proseguono l’opera sviluppando e sperimentando nuove idee, introducendo coltivazioni di altre essenze botaniche, alpine e non, il che fa presagire per il futuro ulteriori novità.


Felice Botta
Proveniente dagli studi presso il grande xilografo maestro Pietro Parigi all’Istituto d’Arte di Firenze, Felice Botta prosegue la sua strada di uomo e artista scoprendo sempre più la verità del semplice. Ecco perché ottiene, per una serie di oggetti per la didattica, ben 11 assegnazioni del prestigioso marchio europeo per il buon giocare (spielgut); viene selezionato al compasso d’oro (1970) ed è presente con i suoi oggetti alla 14ª triennale di Milano. Con le sue originali sculture fatte di materiali poveri, recuperati sulle spiagge, nelle discariche, nei cantieri, ecc. partecipa ad esposizioni nazionali ed internazionali fra cui Tokyo (1985-86), Stoccolma (1987), Napoli (catalogo Electa 1988), New York (1992) per nominarne soltanto alcune.

Sempre seguendo il suo amore ed il rispetto per la natura, con grande passione per i materiali poveri e per la continua ricerca del più semplice, scopre la carta povera e riciclata, materiali adeguati al suo sentirsi creatore.

Fra gli ultimi risultati ci sono i timbri d’artista. Risultati, e di questo Felice Botta si rende perfettamente conto, che non sarebbero stati tali senza gli incoraggiamenti ricevuti durante questi anni di ricerca e senza l’accoglimento che un gran numero di compratori di vario genere e di ogni parte del mondo gli ha dimostrato.

Il primo a rimanere veramente sorpreso per i molteplici usi dei timbri che riportano le sue simpatiche immagini (principalmente animali) è stato Felice Botta, l’artista stesso. Perché i timbri possono avere un’infinità di applicazioni.

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Sandra Comas (Ninù)
Sandra Comas è nata a Figueres, in Catalonia (Spagna) e attualmente vive a Torino.
Nel 2008 ha fondato Ninù, un piccolo laboratorio artigianale di creazioni originali realizzate da Sandra.
Ogni pezzo è fatto a mano con molta cura e amore. I tessuti sono di ottima qualità.

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Clara Daniele
Laureata in "storia e critica del teatro" al Dams di Torino, dal 2005 si occupa di progettazione e realizzazione di abiti artigianali utilizzando abiti dismessi e tessuti provenienti dal circuito del Commercio Equo e Solidale.

Nel 2007, a seguito del percorso intrapreso con il corso di "Disegno e collezione moda" presso lo Ied di Torino, presenta le sue creazioni nella sfilata "Stili d'emergenza" presso The Beach ai Murazzi del Po.

Dal 2008 inizia a collaborare come costumista teatrale con la compagnia "Il Melarancio" di Cuneo progettando e realizzando i costumi per gli spettacoli "Mamma di Terra" (regia di Mariachiara Raviola) e "Famelico Lupo" (regia di Gimmi Basilotta) vincitore del Gianduia di pezza.
Nel 2009 cura, per la Fondazione Teatro Ragazzi Torino, i costumi di "Aspettando Biancaneve" con la regia di Graziano Melano.

Dal 2008 al 2010 con la volontà di sperimentare nuove pratiche sostenibili per l'ambiente, crea il progetto "Sartoria Riciclata" e espone i suoi pezzi unici a Cuneo presso il mercato dell'usato Emmaus

Nel 2011 cura i costumi di Coazione 5 (Trent'anni), progetto artistico di Irene Pittatore, vincitrice del premio Celeste 2011.

A maggio 2012 presenta a Villa Tornaforte (Madonna dell'Olmo) la collezione donna P/E di abiti artigianali, continuando il percorso della costruzione di pezzi unici, di recupero dei saperi manuali, della storia di chi li ha disegnati e vorrà indossarli.
I tessuti scelti sono perlopiù tessuti di recupero o tessuti in fibre naturali tagliati in piccoli metraggi, proponendo così il valore aggiunto della costruzione del pezzo unico nella direzione del rispetto per l'ambiente, in contrasto con la moda attuale sempre più "usa e getta".


Atelier Cocò

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Thomas Lussi

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Lidia Marti
Le ceramiche di Lidia sono frutto d'una continua sperimentazione, studio di forme in movimento, instabili, trascinate in prospettive e sviluppi sempre diversi. È con un'indagine tecnica e creativa continuamente sperimentata e rinnovata che Lidia ottiene tali risultati.
L'autrice sfrutta appieno l'accostamento di più sostanze, dalla ceramica all'inorganicità del sintetico, includendo le potenzialità di elementi vegetali o animali, e riporta così gli oggetti con balzo sorprendente alla loro più ovvia ed usuale funzionalità: forme insolite per usi consolidati, vasi di terra o nidi, che all'interno conservano un cuore organico e vivo. Le forme così ottenute esprimono l'accurata ricerca verso la dinamicità, verso l'estreme conseguenze delle possibilità plastiche proprie ai materiali impiegati: rigonfiamenti, torsioni ed equilibri momentanei, esprimono non solo la precarietà e tensione formale, la rottura d'ogni simmetria, bensì anche l'ampiezza delle svariate potenzialità intrinseche alle tecniche creative impiegate.

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Andrea Negro

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Franceso Nido


Maurizio Arcari
Punti, linee, curve, luci e ombre, sfumature nette: materiali per dare forma a intuizioni, fantasie, sogni... e così appaiono personaggi, incarnazioni di spirito nella materia, trasformazioni dal bidimensionale al tridimensionale.

Dalla materia potranno prendere forma sculture e installazioni da vivere come nuvole o scintille leggere della creatività presente in ognuno di noi.

Maurizio Arcari parte dal suo interesse per il disegno e l’illustrazione per arrivare ad esprimersi attraverso la realizzazione di scenografie ed installazioni. Sperimenta così l’estrema versatilità del legno e lo utilizza in modo creativo per sculture e oggetti d’arredo.


Gabriella di Dolce

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Studio Potter Peveragno
Mi chiamo Adriano Antoniacomi, sono nato a Cuneo nel 1946. La mia storia ceramica ha inizio nel continente australe dove approdo nel 1978. Nel 1979 mi stabilisco in Nuova Zelanda dove per sei anni vivo e mi mantengo producendo ceramiche "country" cotte sia in un forno a gasolio che in uno a legna. Il clima particolarmente stimolante di quegli anni e l'opportunità di stringere amicizia con ceramisti appassionati mi permettono di approfondire le mie conoscenze. Nel 1983 ritorno in patria e apro il laboratorio "Studio Potter" a S.Lorenzo di Peveragno(Cuneo). Da allora vivo e lavoro con Laura Novarino. Insieme gestiamo il laboratorio e anche se tendiamo a dividerci le responsabilità, amiamo lavorare del tutto indipendentemente ai nostri pezzi. Solo così gli oggetti che produciamo, pur avendo una propria personalità, proiettano qualcosa di noi stessi.

Mi chiamo Laura Novarino, sono nata ad Aosta nel 1956. Ho iniziato a lavorare la ceramica grazie all'incontro con Adriano che, con leggerezza e amore, mi ha, piano piano, passato le conoscenze tecniche e filosofiche di questo gioco-lavoro. Attraverso la conoscenza del medium ho imparato a trasformare pensieri ed azioni creative ...in oggetti!

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RossoRamina
La ceramica in cui sono realizzati questi oggetti è Maiolica. L'argilla viene lavorata a tornio, ottenendo le forme precedentemente pensate e disegnate. Una volta asciutta si esegue una prima cottura a 980° e si ottiene la terracotta. Successivamente si passa alla colorazione con cristalline miscelate ad ossidi coloranti apiombici (privi di piombo e quindi adatti ad uso alimentare). Gli oggetti così colorati, caratterizzati dai forti accostamenti cromatici, vengono cotti ancora una volta ad alte temperature, permettendo agli smalti la fusione in ceramica. Ogni oggetto che esce dal forno è unico.


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Marco Scaffini

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Ivan Arginelli

Gian Luca Brignone
Da circa due anni sto lavorando per creare oggetti d’uso e complementi d’arredo in ceramica, le cui forme e colori soddisfino la mia necessità di semplicità. Amo vedere le idee trasformarsi in realtà attraverso il lavoro delle mani, pertanto, dopo un rapido schizzo su un foglio di carta, mi metto subito al tornio per vedere cosa può nascere.

Passo poi al colore... azzurro, bordeaux e verde sono stati i primi tre colori che ho provato a realizzare miscelando terra bianca ed ossidi metallici naturali. Le tinte ottenute sono tenui e delicate, talvolta gli oggetti vengono lasciati monocromi mentre altre volte vengono decorati graffiando la superficie colorata con uno strumento affilato, per fare emergere il colore della terra sottostante. Per chiudere il cerchio entra in gioco il forno che con le sue temperature elevate permette di fissare nel tempo il lavoro svolto.

Tazzine, bicchieri, piatti e ciotole sono i principali oggetti d’uso che propongo, mentre les boulles lumiere, le lampade ed i vasi sono oggetti d’arredo che troverete al mio stand, il tutto accompagnato da un allegro gruppetto di animaletti portafortuna in terracotta.


Monica Casa

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Giuseppe Della Giustina
Minimalista e discreto, Giuseppe Della Giustina è un artista inconsueto. Realizza manufatti unici, di dimensioni raccolte ma ricchi di contenuto. Interpreta la ceramica come una delle infinite espressioni della poesia, che alberga ovunque e nell'animo umano. Trae profonda ispirazione dalla natura che lo circonda e che lo ha allevato, e dal sentimento della nostalgia che lo accompagna da sempre. Ritiene, con intima convinzione, che una qualsiasi opera in ceramica debba essere un simbolo vivo e vitale, capace di suscitare un'emozione, e di trasformarsi in una preziosa compagna di vita per chi la possiede.
Vive e lavora a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.

Viaggiatore dello spirito, partecipa in modo itinerante a manifestazioni e mostre collettive.

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Giancarlo Fiesco

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PULU
Giardino, terrazzo e parco, spazio esterno completamento della casa ha bisogno di attenzione e cura.
Il gusto e il piacere di Pulu di vivere questo spazio si traduce nella progettazione e costruzione di strutture che ospitano e offrono riparo a persone e animali: dai gazebo adatti a essere ricoperti di rampicanti, ai nidi e mangiatorie per uccellini, ai tutori per accompagnare la crescita delle piante, a numerose tipologie di decorazione.

I materiali utilizzati spaziano dal ferro al legno, dal gres alla porcellana.
Il laboratorio, situato in Ceva, studia e produce in proprio, o con la collaborazione di artigiani locali, tutti i suoi manufatti.


Carla Rossi
CARLA ROSSI vive e lavora a Savona.

Nel 1973 frequenta il 1° corso per ceramisti organizzato dalla Regione Liguria ad Albisola Sup (Savona).Nello stesso anno con alcuni amici costituisce a Savona “il gruppo di Via Milano”, un laboratorio dove non solo si vive la ceramica ma si approfondisce lo studio e la ricerca delle arti visive e si sperimentano anche altre forme di comunicazione.
Fondamentale è l’incontro con il critico-giornalista Stelio Rescio e la frequentazione del suo centro d’arte e cultura il Brandale di Savona dove peraltro inaugura le prime mostre.

Dal 1974 al 1980 sono essenzialmente mostre di ceramica e di materiale refrattario. La scelta di quest’ultimo e da attribuirsi ad una forma di rottura rispetto ad Albissola (sempre protesa a conservare una certa piacevolezza formale e cromatica) e di rifiuto personale a cedere ad un certo compiacimento della manipolazione cui facilmente la terra si presta: le sculture si presentano, infatti, slabbrate e rotte come fratturate e lacerate, prive di qualsiasi cromatismo.

Gli anni ottanta sono per una personale ricerca attraverso il recupero e l’assemblaggio di oggetti trovati, spaziando dagli objets trouvés di Duchamp al Merzbau di Schwitters ai collages di Cornell; sono di questo periodo l’uso di piccoli cassetti come cornice/contenitore e le installazioni all’aperto o in luoghi inusuali.

Negli anni novanta gli oggetti realizzati con materiali trovati e le installazioni lasciano sempre più sovente lo spazio alla ceramica e, a volte, si integrano per dare luogo a nuove sculture-installazioni.

Le esperienze fatte vengono assemblate e fuse nel calore di un forno per ceramica. Le forme in refrattario a volte sono unite con corde, fil di ferro e chiodi a metallo, a pezzi di legno o vetro trovati sulla spiaggia. Il colore è quasi completamente annullato ad eccezione di quel bianco e nero che nasce dalla fusione degli smalti ad alta temperatura (1250°) o dalla cottura con riduzione secondo la tecnica Raku.

Molte le mostre collettive e personali presso gallerie private, musei e all’aperto. L’esposizione di questi oggetti (123) alla II Biennale della Ceramica nell’Arte Contemporanea (Albisola 2003) è stata recensita favorevolmente dalla critica italiana ed estera. Tra queste la rivista inglese di arte contemporanea FRIEZE (Londra 2004) e quella brasiliana OROBORO (Città di Coritiba 2005).

Ha collaborato alla realizzazione del numero monografico Ceramica e Vetro per la rivista DADA (Bologna, 2006). Nel 2007 è al I Salone della pittura e scultura ad Albissola M. e su invito dell’Associazione Culturale monegasca Terres Méditarréennes partecipa al Forum di Monaco e all’atelier Clubs UNESCO a Cannes. Nel 2008 partecipa alla VII edizione di La Terra del Fuoco ad Avigliana (To), a Monaco-Montecarlo alla collettiva Animal e nella Fortezza del Priamar a SAVONA ‘900 Un secolo di pittura, scultura e ceramica.

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Gea Tanja Rusjan
Gea Tanja Rusjan, nata il 21 novembre 1969 a Sempeter in Slovenia.
Ha frequentato la Scuola Superiore di Design e Fotografia a Lubiana, ottenendo il diploma di Stilista. Nel 2005 ha concluso il corso biennale di perfezionamento all'Istituto d'Arte per la Ceramica "G. Ballardini" di Faenza.
Si occupa di scultura, ceramica, grafica, mosaico, moda e costume. Vive e lavora a Kozana nel Collio (Slovenia).


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Easy Spaghetti Sem

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